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Pioggia

Sembra estremamente stupido, ma la cosa non le importa. Invece di fare come ogni persona sensata attorno a lei, quando le prime gocce erano cadute, si era sciolta i capelli, aveva chiuso la borsa assicurandosi che non fosse nemmeno un piccolo possibile passaggio, si era bloccata in mezzo alla strada e aveva atteso. Sembrava estremamente stupida mentre se ne stava impalata in mezzo alla folla, tutti camminavano in fretta, sotto gli ombrelli, chi andava a casa, chi cercava rifugio in qualche negozio e poi chi la sa, per quello che poteva saperne magari una delle persone sotto gli ombrelli stava correndo per andare a combattere contro qualche troll.  Non capiva come mai tutti loro avessero tutta quella repulsione per la pioggia, da quando sei piccolo di mettono in testa che la pioggia era qualcosa di negativo, qualcosa che mette tristezza e che peggiora le giornate. Sentiva le gocce aumentare, era una pioggia fine, con gocce leggere che ricadevano sulla sua pelle talmente l
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Grandi occhi tristi

Quegli enormi occhi di vetro azzurri, la osservavano e le piaceva, le ricordavano molto i suoi. Era stato un regali inaspettato, Quel ragazzo che lei amava così tanto, quel ragazzo che rappresentava la sua unica fonte di felicita, quel ragazzo che era la sua unica famiglia le aveva chiesto durante l'ora di pranzo se poteva seguirla sul retro della scuola e poi le aveva dato il pacchetto, dentro c'era quel delfino di peluche, più grande della sua faccia e gli occhi più tristi che avesse mai visto. " Appena l'ho visto mi ha ricordato te" Le aveva detto. " Ti ha ricordato me?" " Ha i tuoi stessi occhi tristi ed emana anche lui malinconia, però nonostante questo era il peluche più bello che ho trovato lì dentro" in quel momento dopo quelle parole le era sembrato di sognare. *** Strinse forte il delfino, era ancora morbido e profumato come il giorno in cui le era stato regalato, il pensiero di lui le lacerò il cuore dal dolore, nonostante le

Caro Dio

Caro Dio ti parlo della vita. Essere qui ha scrivere delle lettere per Dio è strano, soprattutto per me, ma per la giusta causa lo posso fare. In realtà si tratta solo di un piccolo concorso tra noi “scrittrici”. Siamo un gruppo piccolino e ci siamo conosciute su un’applicazione un paio di anni fa e ci divertiamo a fare piccoli concorsi tra di noi per vedere chi se la cava meglio, gli anni passati non ho mai partecipato, ma questa volta l’argomento mi intrigava, quindi mi sono detta perché no? L’unica cosa negativa caro Dio è che oramai in questo gruppo tutte ci conosciamo, quindi non posso fare scherzi, non posso scrivere cavolate inventate sul momento, devo essere sincera e me stessa. Però insomma Caro Dio, non credo ti importi davvero qualcosa e di sicuro sarai davvero tanto annoiato, ovunque tu sia, quindi vedrò di non stressarti troppo, anche se diciamocelo, tu mi conosci, la mia vita è davvero deprimente e noiosa. Per me è strano, davvero molto strano scriverti Dio, perché sa

La biblioteca

Anche se ancora era lontano poteva sentirlo, il suo calore, la sua forza distruttiva e il fumo che emanava ed era consapevole che sarebbe stato fatale, lei in fondo era fatta di legno, e carta, scaffali e libri e la casa intera, non avrebbe retto a quell'incendio, una casa antica abitata da generazioni e generazioni, che nonostante le numerose ristrutturazioni aveva ancora troppo legno dentro di lei, nei muri, nel soffitto nel pavimento, cemento, ferro e troppo legno ancora. Osservò il suo amato padrone mentre metteva gli ultimi libri dei suoi scaffali dentro all'ultimo scatolone, anche lui sapeva che non c'era via di uscita, ma andava bene così, avevano iniziato a spostare i suoi libri da un pò di tempo, i padroni aveva costruito una nuova casa, più sicura e lei era una delle poche cose antiche di quella casa che voleva portarsi dietro, sentì il crepitio delle fiamme che provenivano dal piano di sopra e si disse che andava bene così, i suoi libri erano al sicuro, quello e

La Rossa

Succedeva ogni santo giorno e ogni santo giorno la rabbia saliva e la investiva come una gigantesca onda di fiamme scarlatte impedendole quasi di ragionare, molte volte ci provava a fare qualcosa, ma la maggior parte delle volte  finiva sempre con un'occhio nero o altri lividi in giro per il corpo, ma non le importava, perché per quelle dieci volte in cui finiva a terra, una volta riusciva a trionfare. Nei corridoi della scuola i suoi coetanei sussurravano il suo nome, o almeno lo strano nomignolo che le avevano dato, "La Rossa" neanche fosse chissà chi e facesse chissà cosa, solo certi comportamenti le facevano salire una rabbia cieca e non poteva ignorarla, come non poteva ignorare ciò che succedeva nei corridoi di quella scuola, non riusciva ad essere come tutti gli altri studenti e rimanere a guardare andava contro ogni insegnamento che suo padre le aveva impartito, sua madre diceva che era come suo padre, aveva il complesso dell'eroe, quando vedeva qualcosa di i

Speranza? no mai più.

Ovunque guardasse vedeva solo quello, non riusciva a toglierselo dalla testa. Ci aveva sperato così tanto in quel futuro, che ora non le rimaneva più nulla, solo il vuoto. Lo sapeva, da anni lo sapeva che quello che che stava facendo era sbagliato, fare progetti andava bene, anzi benissimo, però lei aveva esagerato, non si era data altre vie o altri piani, tutto quanto si basava solo sulla riuscita di quel singolo piano, era al corrente che fosse tutto tranne che semplice, ma non le era mai importato, voleva solo sperare che tutto sarebbe andato per il meglio e ce l'aveva messa tutta perché funzionasse, ma come al solito il destino era andato contro di lei. Osservò il telefono con le lacrime agli occhi, sperava che in quel momento qualcuno fosse entrato nella stanza per darle la forza che lei non aveva, ma era consapevole che nessuno sarebbe arrivato e che anche se fosse, era solo lei che poteva farlo, solamente e unicamente lei poteva dirglielo. Era terrorizzata, aveva sbloc

Loro o Io

Io non sono antipatica, voi lo siete. Io non sono saccente, voi lo siete. Io non sono cattiva, voi lo siete. Io non mi sento superiore, voi lo siete. Siete voi a parlare male delle perone, non io. Non sono io, diete voi, sempre voi. Mi dovete sopportare, sono fatta così. Se mi volete bene dovete sottostare ad ogni mio capriccio. In fondo io non sono spocchiosa e crudele, voi lo siete. Certo a volte mi comporto da bambina, ma voi lo siete sempre. Se non ho voglia di parlarti non lo faccio, tu però devi farlo con me. Altrimenti è colpa tua, non mia. Capita che rispondo male alle persone, però voi non vi dovete permettere. Solo io posso parlare di  sfortuna e di passato difficile, le vostre cose non sono niente in confronto alle mie. Solo io ho difficoltà, voi no, o almeno non sono mai importanti come le mie. Si vado a molti concerti e mi compro davvero moltissime cose, però sai devo stare attenta a spendere poco per la spesa, ho difficoltà economiche e tu non puoi dirmi nu