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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Grandi occhi tristi

Quegli enormi occhi di vetro azzurri, la osservavano e le piaceva, le ricordavano molto i suoi. Era stato un regali inaspettato, Quel ragazzo che lei amava così tanto, quel ragazzo che rappresentava la sua unica fonte di felicita, quel ragazzo che era la sua unica famiglia le aveva chiesto durante l'ora di pranzo se poteva seguirla sul retro della scuola e poi le aveva dato il pacchetto, dentro c'era quel delfino di peluche, più grande della sua faccia e gli occhi più tristi che avesse mai visto. " Appena l'ho visto mi ha ricordato te" Le aveva detto. " Ti ha ricordato me?" " Ha i tuoi stessi occhi tristi ed emana anche lui malinconia, però nonostante questo era il peluche più bello che ho trovato lì dentro" in quel momento dopo quelle parole le era sembrato di sognare. *** Strinse forte il delfino, era ancora morbido e profumato come il giorno in cui le era stato regalato, il pensiero di lui le lacerò il cuore dal dolore, nonostante le

Caro Dio

Caro Dio ti parlo della vita. Essere qui ha scrivere delle lettere per Dio è strano, soprattutto per me, ma per la giusta causa lo posso fare. In realtà si tratta solo di un piccolo concorso tra noi “scrittrici”. Siamo un gruppo piccolino e ci siamo conosciute su un’applicazione un paio di anni fa e ci divertiamo a fare piccoli concorsi tra di noi per vedere chi se la cava meglio, gli anni passati non ho mai partecipato, ma questa volta l’argomento mi intrigava, quindi mi sono detta perché no? L’unica cosa negativa caro Dio è che oramai in questo gruppo tutte ci conosciamo, quindi non posso fare scherzi, non posso scrivere cavolate inventate sul momento, devo essere sincera e me stessa. Però insomma Caro Dio, non credo ti importi davvero qualcosa e di sicuro sarai davvero tanto annoiato, ovunque tu sia, quindi vedrò di non stressarti troppo, anche se diciamocelo, tu mi conosci, la mia vita è davvero deprimente e noiosa. Per me è strano, davvero molto strano scriverti Dio, perché sa

La biblioteca

Anche se ancora era lontano poteva sentirlo, il suo calore, la sua forza distruttiva e il fumo che emanava ed era consapevole che sarebbe stato fatale, lei in fondo era fatta di legno, e carta, scaffali e libri e la casa intera, non avrebbe retto a quell'incendio, una casa antica abitata da generazioni e generazioni, che nonostante le numerose ristrutturazioni aveva ancora troppo legno dentro di lei, nei muri, nel soffitto nel pavimento, cemento, ferro e troppo legno ancora. Osservò il suo amato padrone mentre metteva gli ultimi libri dei suoi scaffali dentro all'ultimo scatolone, anche lui sapeva che non c'era via di uscita, ma andava bene così, avevano iniziato a spostare i suoi libri da un pò di tempo, i padroni aveva costruito una nuova casa, più sicura e lei era una delle poche cose antiche di quella casa che voleva portarsi dietro, sentì il crepitio delle fiamme che provenivano dal piano di sopra e si disse che andava bene così, i suoi libri erano al sicuro, quello e